domenica 17 marzo 2013

LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI



LE AGEVOLAZIONI FISCALI PER IL RISPARMIO ENERGETICO

Per interventi di riqualificazione energetica si intendono quelli che permettono il raggiungimento di un indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale inferiore di almeno il 20% rispetto ai valori riportati nelle tabelle riportate nell'allegato C del decreto del Ministro dell.Economia e delle Finanze 19 febbraio 2007 e successiveintegrazioni.

La categoria degli interventi di riqualificazione energetica comprende qualsiasi intervento, o insieme sistematico di interventi, che incida sulla prestazione energetica dell'edificio, realizzando la maggior efficienza energetica richiesta dalla norma.

L'intervento, infatti, è definito in funzione del risultato da conseguire in termini di riduzione del fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale.
Il fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale rappresenta la quantità di energia primaria globalmente richiesta, nel corso di un anno, per mantenere negli ambienti riscaldati la temperatura di progetto, in regime di attivazione continuo.

Gli indici che misurano il risparmio energetico sono elaborati in funzione della categoria in cui l'edificio è classificato (residenziale o altri edifici), della zona climatica in cui è situato e del rapporto di forma che lo stesso presenta.

Ad esempio, rientrano in questa tipologia di interventi, la sostituzione o l.installazione di
impianti di climatizzazione invernale anche con generatori di calore non a condensazione,
con pompe di calore, con scambiatori per teleriscaldamento, con caldaie a biomasse, gli
impianti di cogenerazione, rigenerazione, gli impianti geotermici e gli interventi di coibentazione
non aventi le caratteristiche previste per gli altri interventi agevolati.


ATTESTATO DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA

Comprende i dati relativi all'efficienza energetica propri dell'edificio.
Per gli interventi realizzati a partire dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2008, l'attestato di certificazione energetica degli edifici, ove richiesto, è prodotto, successivamente alla esecuzione degli interventi, utilizzando le procedure e metodologie di cui all.articolo 6, del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, ovvero approvate dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano, ovvero le procedure stabilite dai Comuni con proprio regolamento antecedente
alla data dell.8 ottobre 2005.
In assenza delle citate procedure, dopo l'esecuzione dei lavori può essere prodotto l'attestato di qualificazione energetica. In sostituzione di quello di certificazione energetica. Il certificato deve essere predisposto in conformità allo schema riportato nell'allegato A del decreto attuativo  ed asseverato da un tecnico abilitato.
Gli indici di prestazione energetica, oggetto della documentazione indicata, possono essere calcolati, nei casi previsti, con la metodologia semplificata riportata dall'allegato B (o allegato G) dei decreti attuativi.








sabato 16 marzo 2013

ILLUMINAZIONE: Efficientamento energetico di un edificio scolastico in campania

Nell'ambito dell'efficientamento energetico di un edifio scolastico si è provveduto alla sostituzione del sistema di illuminazione con lampade fluorescenti con uno con diffusori a LED ottimizzandolo per la specifica destinazione d'uso.
Il sistema è stato interfacciato con un sistema di supervisione collegato a sensori di presenza.
Di seguito le tavole grafiche dei risultati illuminotecnici.





INQUINAMENTO ACUSTICO: ANALISI E SOLUZIONI





Basta scorrere le pagine dei giornali per rendersi conto della estensione e gravità del problema dell’inquinamento acustico, purtroppo sempre in crescita, in specie nelle grandi città. Il rumore è causa di stress, nervosismo, insonnia, difficoltà di concentrazione e, nei casi più gravi, di vere e proprie patologie.

Spesso le persone disturbate dal rumore sopportano con rassegnazione il loro disagio, nell’erroneo convincimento che non vi siano strumenti efficaci per porvi rimedio.

L'ampia attenzione posta dalle varie legislazioni è giustificata dagli effetti gravi che può avere tale incontrollato evento rispetto ai soggetti esposti.

Per dare le dimensioni del fenomeno dell’inquinamento acustico basti considerare i seguenti dati.

E' stato appurato che un europeo su cinque è esposto a rumori prolungati, anche nelle ore notturne che impediscono di riposare e di dormire. 
Il limite al rumore notturno non deve eccedere i 40 decibel ( che è la situazione di rumore tipica di una strada di un quartiere residenziale). 
E’ stato dimostrato che un soggetto esposto durante il sonno a livelli di inquinamento acustico maggiori di 40 db può subire leggeri danni alla salute, come disturbi del sonno ed insonnia; un’esposizione a lungo termine ad un livello di rumore notturno superiore a 55 db (situazione simile al rumore di una strada trafficata) può determinare un aumento della pressione sanguigna fino a causare infarti e forme di disordine mentale. 
I gruppi più a rischio sono i bambini, dagli anziani e dai malati cronici.

Non tutti conoscono l'entità del problema: imparare a comprendere i valori di pressione sonora emessa dalle più comuni fonti di rumore a cui tutti siamo quotidianamente esposti, non fa altro che indirizzarci verso una gestione più consapevole della propria e della altrui salute.


Alcuni esempi delle emissioni sonore più comuni:








Il comfort acustico è una condizione psicofisica per cui un individuo immerso in un campo acustico, si trova in condizioni di benessere, in relazione all’attività che sta svolgendo.

Il tempo di riverberazione è un parametro fondamentale Indice di chiarezza per il parlato. In una sala open space il rumore di fondo non dovrà essere assente, per favorire il mascheramento delle comunicazioni confidenziali e ottenere una adeguata privacy.

I livelli di rumorosità degli uffici non causano quindi deficit uditivi ma affaticamento mentale e sensoriale, di stanchezza precoce (annoyance) ed effetti extra-uditivi.

I disturbi per la salute che si possono infatti presentare già a livelli di esposizione intorno a 60 dBA sono i seguenti:

Affaticamento percettivo, con spostamento temporaneo della soglia uditiva, costituito dalla sensazione comune provata in ambienti sovraffollati: tipico esempio la metropolitana, stazioni ferroviarie.


Effetti extrauditivi che si possono manifestare già per livelli di 65-70 dBA, sono dovuti alle connessioni che il sistema di ricezione sonoro ha a vari livelli del Sistema Nervoso Centrale: si tratta, ad esempio, di variazioni della pressione arteriosa in soggetti predisposti, facilità a

gastrite e diminuzione della acuità visiva.

In ambito industriale il tema corrente invece è la tutela dei lavoratori sul loro posto di lavoro; la normativa vigente, ed in particolare la 81/2008 pone dei vincoli sulla costruzione dei macchinari, considera i tempi di esposizione giornalieri, introduce l'utilizzo di opportuni dispositivi qualora i livelli di rumorosità non rientrano nei limiti di sicurezza.

Per quanto concerne il rischio di esposizione al rumore, il D.Lgs. n° 81 del 9 aprile 2008 individua diversi valori limite di esposizione e di azione, da confrontarsi con i livelli di esposizione giornaliera al rumore con le pressioni acustiche di picco ponderate C.

Valore limite di esposizione: 87 dB(A) - La protezione dell'udito è obbligatorio

Valore superiore di azione: 85 dB(A) - Il datore di lavoro mette a disposizione i DPI.

Valore inferiore di azione: 80 dB(A) - Nessuna prescrizione






La nostra esperienza ci permettere di affrontare e risolvere qualsiasi problema acustico, sia in ambto civile che industriale.

Esempi: Foto 1 - Foto 2 - 


Cabina insonorizzante prove di rotolamento pneumatici - abbattimento acustico 38 dB(A).

Esempio: Foto 3 

 Realizzazione camera semianecoica per prove isolamento acustico rumori automobilistici.


NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Le principali leggi e norme tecniche a cui si fa riferimento in tema di "Acustica":

D.Lgs. 81 del 9 aprile 2008 
Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007 n° 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;

Legge n° 88 del 7 luglio 2009 
"Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle comunità europee - Legge comunitaria 2008;

D.Lgs. n° 106 del 3 agosto 2009 
Disposizioni integrative e correttive del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n° 81 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;

Norma UNI 9432:2008 
Determinazione del livello esposizione personale al rumore nell'ambiente di lavoro;

DPCM 1 marzo 1991 
Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell' ambiente esterno;