martedì 14 giugno 2011

Le reti aerauliche

Definizione di Rete aeraulica

Schema aeraulico in reparto radioterapico
Negli impianti di climatizzazione si intende per “Rete aeraulica” un sistema di condotte a sezione rettangolare, circolare o ellittica che ha lo scopo di convogliare l’aria dal ventilatore dal quale prende il moto fino alle varie utenze; di aspirarla o estrarla dagli stessi per espellerla definitivamente o per ritrattarla parzialmente.
Questa definizione è valida sia per gli impianti aeraulici di tipo semplice, come ad esempio la ventilazione forzata di un singolo locale sia per quelli molto più complessi nei quali è necessario raggiungere delle condizioni imposte progettualmente.
Da ciò discende l’obbligo del controllo di tutti i parametri più importanti, quali: igienicità, temperatura, umidità relativa, purezza, velocità e sicurezza antincendio.
In generale gli impianti si compongono di una Unità di trattamento dell’aria dotata di uno o più ventilatori, di un sistema di distribuzione, di organi di diffusione, di sistemi di ripresa e/o di espulsione e di sistemi di controllo dei parametri.
Il trasporto dell’aria da un luogo all’altro ottenuto per mezzo di condotte viene definito Distribuzione dell’aria.
La distribuzione in un ambiente dell’aria immessa mediante opportune apparecchiature viene definita come “Diffusione dell’aria”.
L’aspirazione dell’aria da un ambiente mediante opportune apparecchiature viene definita “Estrazione dell’aria”.
Si definisce “Espulsione dell’aria  l’aria di aspirazione che non viene ricircolata ma immessa in atmosfera  con o senza trattamenti di filtrazione o di recupero del calore.
Si definisce “Ricircolo” l’aria aspirata che viene prelevata dall’ambiente e totalmente o parzialmente reimmessa nell’ambiente medesimo dopo dopo essere stata trattata da un sistema di climatizzazione e/o di recupero del calore.
Si definisce “Transito” l’aria che defluisce dall’ambiente per sovrappressione attraverso opportune apparecchiature.
Si definisce Rinnovo dell’aria l’aria prelevata all’esterno dei locali da climatizzare e immessa in ambiente con o senza subire un trattamento di filtrazione a monte o a valle della unità di trattamento dell’aria.
La determinazione della potenza termica o frigorifera dell’Unità di trattamento dell’aria viene definita in base al fabbisogno termico degli ambienti da climatizzare e tenuto conto delle espulsioni, dei rinnovi, delle dispersioni per apertura e chiusura porte ecc.
L’unità di trattamento è in genere dotata di un sistema di filtrazione di efficienza definita in base alla destinazione d’uso degli ambienti da climatizzare.
E’ altresì dotata di uno o più ventilatori di mandata la cui portata è definita dalla somma delle quantità di aria necessarie alla climatizzazione dei locali asserviti all’impianto.
Può essere anche dotata anche di ventilatori di ripresa e/o espulsione e di sistemi di recupero del calore espulso.
La distribuzione dell’aria avviene attraverso un sistema di condotte realizzate, per la maggior parte dei casi, in lamiera zincata o in pannello sandwich di alluminio.
Le condotte in lamiera zincata vengono isolate termicamente qualora la temperatura dell’aria trasportata sia inferiore alla temperatura di rugiada dell’aria ambiente; questo avviene nella quasi totalità dei casi degli impianti di condizionamento.
La diffusione dell’aria in ambiente avviene mediante bocchette di mandata o diffusori a seconda della portata di ogni singolo elemento, dal lancio, dalla altezza di installazione e della velocità finale.
Le bocchette di mandata sono generalmente dotate di doppio ordine di alette regolabili e di un sistema di parzializzazione dell’aria (serrandina di regolazione).
I diffusori possono essere circolari a coni fissi o regolabili, rettangolari, ad alette curve a una o più vie, lineari, a feritoia e così via.
Possono essere inoltre dotati di elementi filtranti.
A volte possono essere utilizzate bocchette di mandata pedonabili per la diffusione a pavimento.
L’aria viene in genere ripresa dall’ambiente per l’espulsione, il ricircolo o il rinnovo da bocchette a semplice ordine di alettatura fissa; a volte vengono utilizzati i cosiddetti diffusori a dislocamento.
Il transito si rende necessario quando l’organo di ripresa non è collocato all’interno del locale climatizzato ma in un ambiente confinante e avviene mediante bocchette con alettatura a taglio di luce e flusso deviato.
A volte viene lasciata una fessura di qualche centimetro al di sotto delle porte di accesso al locale.
Esistono diversi sistemi di calcolo e dimensionamento delle reti aerauliche.
I più comuni sono il metodo di calcolo a recupero di statica con o senza bilanciamento e quello a perdita di carico costante anche esso con o senza bilanciamento.

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