lunedì 13 giugno 2011

Sala fumatori

Ormai è prassi accettata, oltre che norma di legge, che viga il divieto di fumo nei locali pubblici.
Il divieto ha spinto molti fumatori, compreso il sottoscritto, ad abbandonare il vizio.
Esiste tuttavia uno zoccolo duro di persone che non hanno alcuna intenzione di farlo.
In tempi di crisi come questi i gestori non possono permettersi di trascurare la fetta di possibili utenti rappresentata dai fumatori che non disponendo di spazi loro dedicati disertano i bar, ristoranti e soprattutto le sale giochi.
La legge n°3 del 16 gennaio 2003, meglio conosciuta come “legge Sirchia”, ha stabilito i criteri tecnico/normativi per la creazione di spazi per i fumatori.
Il progetto che presento è stato realizzato presso un locale pubblico di Ceprano e prevede uno spazio destinato ad ospitare una serie di slot machine.
Si tratta quindi di un'area piuttosto ristretta - poco meno di 30 mq. - che prevede un affollamento massimo di circa 20 persone.
I macchinari sono stati posti all'esterno del locale in un angusto cortile.
Per questo motivo il canale di espulsione dell'aria esausta è stato portato oltre la linea di colmo del fabbricato.

SALA FUMATORI 1
E' stato scelto per il trattamento dell'aria un recuperatore di calore dotato di batteria aggiuntiva sia per il ricaldamento che per il condizionamento.
Le caratteristiche di portata e prevalenza dei ventilatori sono state comunicate al produttore del recuperatore di calore che ha provveduto al montaggio di apparecchiature rispondenti alle specifiche.
Al recuperatore sono stati collegati una caldaia alimentata a gas metano e un chiller con condensazione ad aria rispettivamente per il regime invernale e per quello estivo.

SALA FUMATORI 2
La regolazione della temperatura avviene mediante valvola miscelatrice a tre vie collegata a modulo logico di controllo con sonda di temperatura da canale.
La diffusione dell'aria è affidata a bocchette di mandata lineari a due feritoie poste lungo il perimetro del locale e la ripresa dell'aria a bocchette di ripresa poste più centralmente per ottimizzare il "lavaggio" dell'ambiente.
Sia i diffusori di mandata che le bocchette di ripresa sono dotate di plenum in lamiera zincata isolata collegati mediante tubazioni flessibili in alluminio isolato a tratti di condotte realizzate in pannello sandwich tipo Piral.

Relazione d'impianto


Tipologia ambiente:              Sala fumatori in locale pubblico

Normativa applicabile:         legge n°3 del 16 gennaio 2003, meglio conosciuta come “legge Sirchia”, che stabilisce e regolamenta i requisiti tecnici minimi dei locali riservati ai fumatori e dei relativi impianti di ventilazione e ricambio d’aria.                                      

Relazione di impianto


L’impianto di climatizzazione e ricambio aria realizzato è del tipo ad aria forzata a tutta aria esterna.
La quantità d’aria è stata determinata in base ai parametri stabiliti dalla normativa succitata ovvero:
Affollamento 0.7 persone/mq.
Tipologia: Bar - portata di ricambio 39.6 mc/h come previsto da norma EN 13779,
a garanzia di un corretto mantenimento delle condizioni igieniche.
A questi vanno aggiunti, per la Legge n°3/2003, 30 l/s di aria suppletiva, pari a 108 m3/h,
per ogni occupante
Totale mc/h 178/persona.

Superficie locale mq. 28.00
Persone presenti 28x0.7= n° 19
                        Portata aria complessiva 19x178= 3382 mc/h

Installazione di n. 1 Recuperatore di calore della portata aria complessiva in mandata di 3500 mc/h. e quindi superiore alla portata necessaria per l’affollamento previsto.

Esiste inoltre la necessità di mantenere i locali trattati in leggera depressione rispetto a quelli adiacenti, in maniera tale da confinarne il fumo ed evitare che questo si infiltri nei locali attigui arrecando fastidi agli occupanti.
Per fare ciò è necessario convogliare una maggiore portata d’aria in estrazione piuttosto che in immissione. Con la differenza di pressione aumenta, però, anche il trafilamento di aria all’interno del locale attraverso le fessure delle porte e delle finestre.
La portata di aria di trafilamento attraverso le porte chiuse può essere valutata con la seguente formula empirica:

Q1 = portata d’aria per metro di perimetro di porta [m3/(hm)];
CF = coefficiente di flusso pari a 0,675;
SF = superficie delle fessure per metro lineare di perimetro di porta [m2/m];
g = accelerazione di gravità pari a 9,81 m/s2;
Δp = pressione differenziale in mm di c.a.;
ρ = densità dell’aria.
Le perdite per trafilamento attraverso i muri, pur essendo basse, costituiscono una parte non
irrilevante; esse sono stimabili con una formula analoga alla precedente:

Q2 = portata d’aria per metro quadro di parete [m3/(hm2)];
CF = coefficiente di flusso pari a 0,675;
SM = superficie delle microfessure per metro quadro di parete [m2/m2];
g = accelerazione di gravità pari a 9,81 m/s2;
Δp = pressione differenziale in mm di c.a.;
ρ = densità dell’aria.

Per ottenere quindi i 5 Pa (0,5 mm c.a.) richiesti dalla normativa supponendo che luce sulle porte
corrisponda, in via del tutto conservativa, a 3 mm si ottiene un fattore SF = 0,003 e quindi essendo il
locale dotato di una unica porta 180 x 210 cm, una portata di 16,25 m3/h.
A questi si deve aggiungere il contributo di trafilamento attraverso i muri, corrispondente, nel nostro caso, a 11.25 m3/h, considerando che per un normale muro in commercio il valore di un fattore SM si aggira intorno a 10-5.
La sala fumatori in questione lascerà entrare circa 30 m3/h.
Quest’ultimo valore seppur molto preciso risulta piccolo rispetto alle rientrate d’aria dovute alle
aperture della porta di passaggio da parte degli avventori del locale.
La quantità di aria che può rientrare da un ambiente a pressione più elevata è molto difficile da calcolare, non solo per il calcolo dell’effettiva quantità d’aria che passa con la luce della porta tutta aperta, ma soprattutto per il numero di volte e per quanto tempo tale porta possa essere aperta.
Dai dati in letteratura si ritiene di considerare poco meno di 1 Vol/h d’aria di differenza tra estrazione ed immissione per ogni Pascal di depressione.
Per 5 Pa saranno necessari circa 4 Vol/h pari a 340 m3/h.
Il ventilatore di estrazione dovrà quindi avere una portata pari a 3850 mc/h.
Condizione rispettata dalla apparecchiatura installata.
L’aria viene diffusa in ambienta da bocchette lineari a due fessure e riprese da bocchette in alluminio a semplice ordine di alettatura fissa.
Bocchette e diffusori sono stati dimensionati in maniera da non superare i valori di velocità terminale previsti dalla buona norma impiantistica.
Le condotte aerauliche sono realizzate con materiali certificati classe di reazione al fuoco 0/1 e l’apparecchiatura è del tipo ad acqua.
Non è stato pertanto necessario installare serrande tagliafuoco.